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di Aldo Bertozzi (Fiat 600 che-va-forte-come-il-vento) Parte seconda Devo riconoscere che, oltre ad essere (e questo da sempre) un pelandrone, non sono un uomo de carattere e, oltre a ci�, con l’et�, sto diventando un pantofolaio (mia moglie dice che, se diventer� anche bisbetico e catarroso, chieder� il divorzio). Infatti non me la sento di andar su in 600. Se fossimo partiti il giorno prima, o nella mattinata, tanto, tanto, ma cos�.....E poi, la Seicento-che-va-forte-come-il-vento � dal meccanico perch� il sedile di guida si � rotto ed ho avvertito dei problemi di carburazione. Per cui prendo l’altra macchina (che sul bollettino non va neanche nominata) e verso le 14.30 parto da casa, deciso, come d’accordo, ad aspettare Aratari da l� ad un quarto d’ora, in autostrada, subito dopo il casello di Piacenza Sud. Alle 15 non si � ancora visto nessuno. Lo chiamo allora col telefonino, apprendendo, con disperato sgomento, che il malefico non si � ancora mosso da Milano. Ed io che volevo partire il giorno precedente o, al massimo, nella prima mattinata ! Poich� non ho voglia di sostare nella corsia d’emergenza, gli spiego la strada da fare, comunicandogli che lo attender� all’Autogrill di San Benedetto Ovest, subito dopo Pontremoli, lungo la Parma-Mare. Questo luogo rappresenta per me una inveterata abitudine. E’ qui che incontrai l’orda di inglesi vocianti che corsero appresso alla Seicento che-va-forte-come-il-vento la volta che andai a Sassi con lei, ed � qui dove, di solito, mi fermo a far benzina quando vado in Garfagnana. Non � che sia particolarmente bello o che vi siano commesse affascinanti, ma -come molte abitudini- la mantengo senza che vi siano alla base ragionamenti o motivazioni particolari. Se qualcuno dovesse fermarsi l�, consiglio di acquistare la passata di peperoncini piccanti. Costa 7400 Lire ed � veramente buona, specie per chi gradisce i gusti aggressivi.Aggiunta alla pasta (che, di rigore, deve essere rappresentata dalle penne rigate) con aglio e olio, d� vita ad un piatto decisamente ok ! Alle cinque e mezzo (avete letto bene, cinque e mezzo), ormai all’imbrunire, quando avevo fatto conto di essere gi� a Sassi, la corsia di accesso all’autogrill viene nobilitata da una sagoma inconfondibile: la 600 blu del nostro che arriva sgommando e con i fari accesi. Saluti reciproci e presentazione delle signore che colgono l’occasione per farsi fotografare vicino alla vettura del Presidente che battezzo "brezza blu" con riferimento al suo colore ed al fatto che, rispetto alla mia auto � un po' pi� lenta. Aratari gradisce molto il nome e decide che sar� quello con il quale evocher� e far� conoscere la sorella minore della Gigia II. Prima di partire per affrontare la montagna, Aratari installa sulle due vetture un aggeggio collegato con un filo ad una antenna che piazza sul tetto delle auto, dotato di due microfoni mediante i quali si pu� parlare da un’auto all’altra. Lo strumento fa un casino bioa, ma dopo un po’ si impara come funziona e si rivela non solo piacevole (perch� consente di scambiarsi impressioni e giudizi in viaggio), ma anche utile permettendo di mantenere i contatti nel caso ci si perda di vista cos� da evitare a chi non conosce i luoghi di smarrire la strada. Usciamo dal casello di Massa e da qui prendiamo per il passo del Vestito, dove arriviamo col buio per cui non vediamo un fico secco ! Siamo a Sassi alle otto e cinque...dopo cinque ore e mezzo dalla partenza da Piacenza. Di solito, senza correre non ne impiego pi� di tre !! Per cena siamo attesi dal Dino e, nella occasione, i coniugi Aratari conoscono il padre, l’Oreste, particolarmente indaffarato perch� il giorno dopo deve andare a caccia con il Generale (che � mio cugino, Generale della Guardia di Finanza). In tavola viene servito un antipasto a base di prosciutto, coppa, salame e pancetta ed olive toscane, con il pane fatto la mattina dall’Oreste nel forno a legna. A seguire, ravioli in brodo, maccheroni al rag� e quindi coniglio fritto con patatine. Purtroppo la signora Angela non gradisce il coniglio, per cui la Franca (che � la moglie dell’Oreste) pensa bene di portarle un piatto di baccal�. Quando le cose vogliono andar storte, � inutile cercar di raddrizzarle. Se il destino � cinico e baro, lottarvi contro � tempo perso. Gli � che ad Angela il baccal� piace meno del coniglio. E ora ? La Franca -prima di dichiararsi vinta- le sottopone tre fette di arista arrosto. Bingo !!!! La signora Angela le mangia con piacere e noi siamo i primi ad esserne contenti, sapendo come si sta male quando si deve rinunciare a mangiare, ovvero quando si � costretti a trangugiare qualcosa che non � di nostro gradimento. Il baccal� -che era stato lasciato sul tavolo- finisce peraltro in un battibaleno ed allora ci attacchiamo alla forma di cacio portato in tavola dall’Oreste, che non ha un destino molto dissimile dal baccal� (premetto per� che a tavola non c’eravamo solo noi quattro). Mentre il Dino si mette a fare le caldarroste (che a Sassi si chiamano "mondine"), Aratari comincia a mulinare nel cervello l’idea di un raduno di 600 in Garfagnana e me ne fa parola lasciandomi sconvolto. Forse lui non sa -indipendentemente- dalla realizzazione o meno della idea -che piacere mi abbia fatto, dandomi la pi� tangibile prova d’aver apprezzato la mia terra, che pure ha visto solo in minima parte e con il buio. Aderisco entusiasticamente al progetto, mentre mio cugino getta l� un’idea: "Aldo, perch� non pensate ad un raduno al Ciocco, con successivo ritrovo a Sassi ?". Dato che il Ciocco � uno dei luoghi pi� affascinanti che abbia mai visto e poich� non ha senso descriverlo, ma � necessario vederlo con i propri occhi, ad Aratari che va chiedendomi "cosa � il Ciocco", rispondo : "Domani vi ci porto !". Mangiamo le mondine, che quest’anno non sono particolarmente buone, mentre nessuno ha il coraggio di affrontare "L’Acqua Sangemini", cio� la grappa messa in tavola dall’Oreste, che raggiunge comodamente i 70 gradi. A mezzanotte, ma in realt� all’una (essendo ritornata l’ora solare ed avendo gi� ognuno di noi rimesso gli orologi, anche se il cambio di orario � fissato per le tre) si va a letto, dopo aver salutato la brezza blu ed esserci dati appuntamento per l’indomani alle nove.
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